Quante volte ti sarà capitato di fermarti, di non fare una determinata cosa, di rimandare una decisione. Di rimanere fermo, di restare in ciò che conosci. Per paura. La paura di sbagliare.
A me è successo. Un sacco di volte. Di lasciar perdere, di rinunciare in partenza.
“E se sbaglio? E se va male?”
Nella nostra cultura è come se ci fosse una sorta di tabù del fallimento. Non è previsto, non viene contemplato, non si nomina quasi. È come se ci si vergognasse. Questo limite forse è dovuto alla mentalità un po’ statica e tendenzialmente conservatrice del nostro Paese. In altri paesi il fallimento e l’errore sono accettati come parte del percorso e servono da stimolo per la crescita.
Da dove nasce la paura di sbagliare?
Ci viene “trasmessa” da piccoli, dalla scuola, dal contesto sociale, a volte dalla famiglia. Ti insegnano a stare dentro agli schemi, a non esporti troppo, a rispettare le regole, a scegliere la strada più sicura. A volte tutto questo nasce dalla convinzione che evitando gli errori si avrà una vita più facile, più serena. Ma non è così. Sarebbe come negare una parte di vita, una parte del cerchio. Così come non può esistere il giorno senza la notte.
Crescendo abbiamo la possibilità di superare quegli schemi, di cambiare i programmi. Possiamo e dobbiamo scegliere di non farci limitare dalle paure. Possiamo decidere di agire e quindi anche di sbagliare.
“E se sbaglio? E se va male?”
Beh, ti dirò ciò che ho imparato io: se sbagli nella maggior parte dei casi non succede niente, o quantomeno niente di irreparabile, di definitivo. Prova a chiederti… E se invece andasse bene? E se fosse la scelta giusta?
In qualsiasi contesto, privato o lavorativo che sia, nessuna scelta è immune da errori, ma gli errori servono a correggere il tiro, a cambiare direzione, a evolvere.
Niente può andare male in assoluto, dobbiamo solo riconoscere il fallimento come parte del percorso, non come la parte conclusiva. Magari una parte poco piacevole, d’accordo, ma che ci serve per passare a quella successiva, per avvicinarci un po’ di più all’obiettivo.
La prossima volta che dovrai affrontare una decisione importante non pensare solo a cosa può andare storto, ma pensa a cosa ti perderesti se rinunciassi in partenza.
“Cosa ti piacerebbe fare, se sapessi di non poter fallire?” – Paul Mckenna
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